
Giorgia Meloni con occhiali Paragon?
i. fan. - 21 Giugno 2025 ID: 4818
Avanza lentamente la verità sullo scandalo Paragon, emerso all'inizio dell'anno con la scoperta che giornalisti e attivisti "critici del governo Meloni" erano spiati da tempo grazie al software fornito dall'azienda israeliana Paragon alle agenzie spionistiche dello Stato Italiano.
I giornalisti di fanpage Francesco Cancellato (direttore) e Ciro Pellegrino, gli attivisti di Mediterranea Saving Humans Luca Casarini, Giuseppe Caccia e don Mattia Ferrara erano stati avvisati che il loro cellulare era spiato da Graphite, il software di Paragon venduto per scopi di spionaggio "lecito" a governi democratici o presunti tali.
All'inizio il governo Meloni ha provato a negare l'evidenza, e cioè di non sapere nemmeno chi fosse Paragon, e quindi era impossibile che fossero stati i servizi segreti italiani a utilizzare Grahphite per spiare gli oppositori, fatto gravissimo e illegale.
Poi ha dovuto fare una parziale marcia indietro, ammettendo che il governo conosceva Paragon e che aveva stipulato addirittura un contratto per l'utilizzo del software di spionaggio, ma i servizi italiani non lo avevano giammai utilizzato per spiare giornalisti e attivisti.
Forse si trattava, secondo Meloni e C, di un caso di "auto-spionaggio".
Paragon chiude con il governo Meloni perché è un covo di spie
L'israeliana Paragon Solutions chiude il contratto con il governo Meloni perché ha utilizzato il suo software anti-trafficanti per spiare giornalisti e operatori umanitari
8 Febbraio 2025 - Leggi governo Meloni Giorgia Meloni Paragon WhatsApp Servizi Segreti italiani
Battute a parte, Giorgia Meloni pensava davvero di cavarsela con poco, ma Paragon si è messa di traverso e ha sospeso il contratto con le agenzie dello Stato italiano perché ne avrebbe fatto un "utilizzo improprio", quale? non si sa.
La faccenda quindi si complica per il governo di Giorgia Meloni e iniziano ad occuparsene il COPASIR (comitato interministeriale per il controllo dei servizi), facilmente addomesticabile, e le Procure di Roma e Napoli, un pò più difficile da gestire.
Il COPASIR, dopo aver ascoltato i capi dei servizi segreti italiani, arriva alla brillante conclusione che gli attivisti Casarini & C sono stati effettivamente spiati dal software Paragon iniettato nei loro cellulari, per controllare le attività che svolgevano in tema di immigrazione clandestina. Chi aveva dato ai servizi il compito di spiarli? non si sa, ma è "normale" attività di spionaggio con finalità di sicurezza interna, punto.
Ma i giornalisti perché venivano spiati, e da chi? Il COPASIR arriva alla conclusione che i servizi italiani (a guida Meloni) non avevano spiato i giornalisti di Fanpage, punto.
Giorgia Meloni e il suo fido sottosegretario Alfredo Mantovano ritengono che il caso paragon sia chiuso, senza clamori e senza scandali.
Ma nel frattempo inizia a indagare, su richiesta di alcuni degli "spiati" anche Citizen Lab, un'organizzazione di tecnici informatici che hanno le competenze per risalire all'utilizzo di software di spionaggio su PC e smartphone.
Pochi giorni fa Citizen Lab ha diffuso un primo report su quanto è stato scoperto finora.
Graphite Caught
First Forensic Confirmation of Paragon’s iOS Mercenary Spyware Finds Journalists Targeted
By Bill Marczak and John Scott-Railton June 12, 2025
- La nostra analisi ha individuato prove forensi che confermano con elevato grado di sicurezza che sia un importante giornalista europeo (che ha chiesto di mantenere l'anonimato) sia il giornalista italiano Ciro Pellegrino sono stati presi di mira dallo spyware mercenario Graphite di Paragon.
- Identifichiamo un indicatore che collega entrambi i casi allo stesso operatore Paragon.
Queste due frasi segnano una svolta nelle indagini sullo scandalo, e i tecnici che masticano la materia se ne sono rapidamente resi conto.
1 - E' la conferma tecnica che il software Paragon è stato utilizzato per spiare giornalisti
2 - Nel caso del giornalista europeo coperto da anonimato ci sono le tracce tecniche che provano l'attività di infiltrazione.
3 - Il soggetto che ha spiato il giornalista anonimo è lo stesso che ha spiato il giornalista italiano Ciro Pellegrino.
Dopo una lunga disamina tecnica, il report di Citizen Lab conclude:
Ad oggi, tuttavia, non è stata fornita alcuna spiegazione su chi sia responsabile dello spionaggio di questi giornalisti.
Inoltre, la conferma di un secondo caso collegato a una specifica testata giornalistica italiana ( Fanpage.it ) rende ancora più urgente la questione di quale cliente Paragon sia responsabile di questo attacco e in base a quale autorità legale (se presente) sia avvenuto.
La mancanza di responsabilità nei confronti di questi obiettivi di spyware evidenzia la misura in cui i giornalisti in Europa continuano a essere sottoposti a questa minaccia digitale altamente invasiva e sottolinea i pericoli della proliferazione e dell'abuso di spyware.
La nostra analisi del targeting di Paragon su iOS e Android è in corso. Ringraziamo Access Now per il supporto.
L'azienda israeliana Paragon, dopo il report di Citizen Lab decide di rescindere il contratto - che era stato solo sospeso - con lo Stato italiano.
La motivazione è chiara e inquietante, perché rappresenta un'esplicita accusa al governo Meloni.
Il software Graphite, sostiene Paragon, è stato utilizzato per scopi non consentiti dal contratto.
Non viene precisato a quale utilizzo si riferisce, se quello ammesso in sede COPASIR di infiltrazione nei cellulari degli attivisti, o se a quello dei giornalisti negato sia dai servizi che dal governo.
Ma l'accusa di Paragon è esplicita e imbarazzante per Giorgia Meloni.
Nel frattempo il caso Paragon si allarga quando si scopre che anche un altro giornalista, il direttore di Dagospia Roberto D'Agostino, è stato spiato tramite Paragon. Anche D'Agostino non è un amico del governo Meloni.
Forse in Italia c'è qualcuno che spia i giornalisti di opposizione? e perché mai!
PROBABILE che le affermazioni di Paragon saranno verificate dalle procure (cinque in tutto) che hanno un fascicolo aperto sul caso degli spyware. Più o meno indirettamente, infatti, il comunicato diffuso attraverso Haaretz appare un invito agli investigatori: la disponibilità dell’azienda a dare ulteriori informazioni c’è, tutto sta nel coglierla. Ma se non è stata l’intelligence italiana a spiare Cancellato allora è stata un’agenzia straniera. O, peggio ancora, un privato. Comunque qualcuno che ha operato all’insaputa degli apparati di sicurezza di Roma.
E da Mediterranea – sui cui attivisti lo spyware è stato utilizzato per anni – arriva pure un’altra domanda ancora: «Tra le tante cose inquietanti che stanno emergendo una è quella accertata anche dal Copasir, sull’mpossibilità di distruggere i dati raccolti con intercettazioni. Noi abbiamo già consegnato in procura le prove che le milizie libiche hanno in mano parte dei brogliacci delle intercettazioni fatte su di noi. Gliele hanno passate i servizi segreti italiani?».
SI SCALDA così anche la politica: le opposizioni chiedono che il governo faccia chiarezza e avanzano dubbi sull’operato dei servizi. Matteo Renzi trova un buon titolo: «È un caso Watergate in salsa italiana». Che, come ogni ripetizione della storia, rischia a questo punto di diventare una farsa.
Si ipotizza che i servizi italiani si siano avvalsi della "collaborazione" di cugini stranieri per spiare i giornalisti senza lasciare traccia sul patrio suolo.
Se l'indagine di Citizen Lab riuscirà a risalire al server dell'agenzia spionistica, si potrebbe aprire un capitolo nuovo ma incerto, perché sarà quasi impossibile per i magistrati accedere alle informazioni di servizi stranieri per capire se quelli italiani hanno commissionato il lavoro sporco.
C'è una pista tuttavia che potrebbe diventare interessante. Tra i giornalisti spiati c'è anche una "quasi-giornalista", una influencer olandese di nome Eva Vlaardingerbroek, attiva negli ambienti della destra sovranista anti-immigrati. Ha 28 anni e vive a Roma da alcuni anni, e ora la Procura di Roma ha disposto degli accertamenti anche sul suo telefono.
Se si scoprisse che anche Eva Vlaardingerbroek è stata spiata dallo stesso soggetto che si è infiltrato nel cellulare di Ciro Pellegrino e dell'anonimo giornalista europeo, i tre punti comincerebbero a tracciare la retta che porta ai mandanti.
i. fan.
Key1: Paragon keywords:
Date Created: 21/06/2025 19:27:21